Ecco il testo del documento:
“Da una serie di ricognizioni effettuate e documentate fotograficamente, abbiamo constatato il disastro creato dall’acqua nella Gola della Rocchetta durante le piogge dall’11 al 13 di novembre 2013.
Nella zona del Fontanile non è successo nulla, anzi è molto gradevole il ruscello che si è creato vicino al sentiero che dal Pian della Croce raggiunge la sbarra tagliata (visibile soltanto nel periodo di disgelo) ed è bello anche vedere 4 uscite dell’acqua su cinque sulla vasca a piena portata.
Scendendo dalla Valle del Pero fino alla deviazione dei Nacchi non ci sono cose rilevanti da evidenziare: sono sradicati due alberi abbastanza grandi in alto e il sentiero è diventato un poco sassoso in prossimità dei Nacchi.
Dalla deviazione dei Nacchi al Pian della Croce il sentiero è a tratti eroso, con dei fossi di profondità variabile dipendente dal tipo di terreno incontrato, a tratti ricoperto di ciottoli, credo anche sopra il metro di spessore. Il cartello che indica la deviazione dei Nacchi è sul ciglio di una voragine profonda più di 2 metri.
Dal Pian della Croce alla Rocchetta la devastazione è più evidente sia in profondità che in larghezza. Al Pian della Croce il piazzale antistante la prese dell’acqua è intatto, ma scendendo di appena 50 metri si apre una voragine di oltre 3 metri e continuando, l’erosione, che segue rigorosamente la strada, acquista via via dimensioni maggiori fino a raggiungere il massimo alla curva sottostante la Coda del Diavolo, dove la distanza dei due argini è sicuramente oltre i dieci metri. La situazione della Rocchetta crediamo sia a conoscenza di tutti.
Un paio di giorni di pioggia ha creato tutto questo? Sembra incredibile!
L’acqua ha scavato dove il terreno era più debole, sicuramente la gran quantità, forse mai avuta prima, avrebbe comunque creato danni ingenti, ma i lavori, pur legittimi della ditta Rocchetta, crediamo abbiano di molto contribuito all’erosione che sembra seguire le tubazioni, completamente scoperte, con rigorosa precisione. Tutto il materiale di riporto per coprire lo scavo, non certo consolidato, ha facilitato il lavoro dell’acqua.
Il presente documento, approvato dal Consiglio Direttivo della sezione CAI di Gualdo Tadino, intende offrire sollecitazioni per organizzare, quanto prima, un ripristino corretto dell’area.
- Invece che estrarre materiale dalle cave crediamo che tutti quei ciottoli possano essere utilizzati da chi lavora nel settore delle strade. Ricordiamo che a Trento stanno prendendo materiale dalle morene, è visibile lo sbancamento effettuato in quelle zone alla base delle falesie.
- La ditta Rocchetta ha sicuramente interesse a ripristinare; facciamolo nel rispetto dell’ambiente e trovando soluzioni adeguate per prevenire nuove ondate di piena. In particolare crediamo che le tubazioni debbano essere “incamiciate”.
- I lavori di ripristino interessano tutti i cittadini gualdesi perché la gola della Rocchetta e la Valle del Fonno è uno degli ambienti più belli e caratteristici della montagna gualdese. Chiediamo quindi che, in fase di definizione del progetto, si organizzi un incontro di partecipazione con la nostra associazione (se del caso anche con altre associazioni ambientaliste) affinché possiamo prendere coscienza degli elementi caratterizzanti il progetto stesso.
- Vi chiediamo di valutare l’opportunità di ripristinare il taglio del ceduo o la prosecuzione della trasformazione del bosco in alto fusto, già avvenuta a livello sperimentale in anni passati su una piccola porzione di territorio, nella Valle del Fonno in modo che il bosco non si degradi.
Ci accontenteremmo di veder completato il ripristino in occasione della festa dell’Ascensione dell’anno prossimo, data importante per i Gualdesi. Sarebbe bello organizzare la partenza delle escursioni, con descrizione del lavoro fatto, proprio dalle fonti.
Distinti saluti.
Gualdo Tadino, 12 dicembre 2013
per IL CONSIGLIO DIRETTIVO
il Presidente della Sezione
Franco Palazzoni”